“Ho iniziato tardi – a quasi quarant’anni – a dipingere, ma non rimpiango di non averlo fatto prima. La pittura è stata per me una scoperta inattesa, fonte di tante soddisfazioni e della quale sono grata al Signore”, così esordisce l’artista vallese Assunta Giordano (per tutti “Assuntina”, già quasi un nome d’arte) che abbiamo incontrato, un po’ per scelta un po’ per caso, attorniata da tante sue opere e dal calore della sua famiglia.
La nostra non è una vera intervista, di quelle classiche con domande e risposte nette e definite. Piuttosto, si può definirla una chiacchierata tra amici. D’altronde, la Giordano non è solo affabile di suo, ma ti avvolge (a tratti, quasi ti travolge) con la sua energia e la voglia di comunicare. Con lei, è facile perdere il filo del discorso e trovarsi a parlare delle tante cose che colpiscono la sua sensibilità e ne coinvolgono l’esperienza umana e artistica.
“Ho scoperto di essere più brava a dipingere che a disegnare – continua – dopo aver frequentato un corso di disegno e di pittura. Con i colori mi esprimo meglio”. Affermazione, quest’ultima, che ci sembra di poter confermare, guardando diversi suoi quadri, alcuni dei quali potete ammirare nelle foto dell’articolo.
Curiosi di scoprirne le origini, alla domanda “Come nasce pittrice?” risponde sciorinando gran parte della sua vita: “Da ragazzina, ero bravina a disegnare ma la cosa è finita lì. Solo molto più tardi ho ripreso in mano matite e colori e per un motivo del tutto casuale, l’attività di catechista. Con i bambini delle elementari che seguivo, realizzavamo dei cartelloni per illustrare le letture della Messa domenicale; ma io non mi sentivo all’altezza, sapevo di poter fare meglio. Da qui l’idea di frequentare un corso di disegno e pittura del professore Mario Modica. Man mano che il corso avanzava, mi sono resa conto di amare la pittura. Questo ha fatto nascere la scintilla. Ho fatto altri corsi presso altri maestri cilentani, ho comprato fascicoli di manuali di disegno e pittura, ho iniziato a realizzare i primi lavori pittorici, a partecipare a mostre collettive qui a Vallo e in vari paesi cilentani, sono riuscita ad esporre con una personale a Velina nel 2011 e numerose altre partecipazioni nelle occasioni più disparate, non disdegnando sagre e manifestazioni popolari dove porto le tegoline e quelle che chiamo le mie cartoline del Cilento”.
Dalla fede all’arte si potrebbe intitolare il suo percorso artistico, che è anche umano e fatto di tanta dedizione ai bambini e alla comunità, cui dona il suo tempo e la sua creatività. Infatti, non paga di averci raccontato le origini della sua passione per i pennelli, allarga il suo discorso ai tanti altri modi in cui esprime se stessa e la sua inventiva: “Ho scritto canzoni per bambini, per la festa di fine anno all’asilo di mio figlio, per la scuola catechistica; spesso musicate con la chitarra, che strimpello da quando avevo 18 anni, e cantate insieme agli stessi bambini. Mi sono dilettata anche a scrivere qualche canzone in dialetto cilentano e in italiano, come ad esempio una canzone-inno per la Fitel, cui sono iscritta da tanti anni. Canto regolarmente come corista nel gruppo Sale della terra, attivo nella parrocchia di S. Maria delle Grazie di Vallo”. Insomma, un vero vulcano, un concentrato di vitalità e voglia di esprimersi. E potremmo anche aggiungere, un esempio di volontà che dimostra come l’arte, o tutto ciò che appartiene al mondo della creatività, non è contenuta nei geni (o almeno, non solo), non è una sorta di predestinazione che esclude i non dotati, ma è frutto dell’impegno, della capacità di mettere a valore quello che troviamo nell’ambiente, di cogliere il meglio di ogni esperienza con cui veniamo a contatto.
Adesso che ha iniziato a parlarci di sé, a svelarci la sua personalità eclettica e gioiosa, è difficile fermarne la foga discorsiva con la quale saprebbe benissimo tenerci avvinti ai suoi racconti da Mille e una notte. Riusciamo comunque a chiederle, tornando alla pittura, cosa la ispira, cosa preferisce dipingere. La risposta è sorprendente perché attuale e classica al tempo stesso: “Da dieci anni, Alfonso [il marito] ed io giriamo per il Cilento alla scoperta delle sue bellezze, sia naturali che artistiche, e ci stiamo arricchendo di un tesoro che ancora ha tanto da offrirci. Questi luoghi, siano essi naturali o realizzati dall’uomo, come vicoli, piazze, chiese con tutto ciò che concerne la fede (Gesù, la Madonna, i santi) mi ispirano a realizzare opere che evidenzino la mia esigenza di esprimere la gioia di percorrere le nostre strade, di apprendere la nostra storia, … e imprimere i colori che danno vita a tutto ciò, naturalmente secondo la mia prospettiva”.
La sua ispirazione, in sostanza, è il Cilento che ha tanto da offrire – aggiungiamo – a ciascuno di noi che lo abitiamo da sempre senza conoscerne, magari, le tante bellezze, gli scorci panoramici, i luoghi nascosti ma pieni di vita, di piccole e grandi storie. Il segreto della coppia è quello di essere regolarmente impegnata in una sorta di tour paesaggistico, culturale, artistico, dove il valore estetico dei luoghi si unisce al piacere dell’incontro umano, dove i due non sono turisti mordi e fuggi ma viaggiatori consapevoli, quasi pellegrini alla ricerca di sé e del bello sulle strade di un Cilento che solo così ti apre il suo cuore magico e senza tempo.
Dopo averci raccontato delle tante occasioni in cui ha esposto le sue tele nei vent’anni circa di attività – dalle collettive vallesi in occasione delle “Notti bianche” alle rassegne a tema come quella su “Il culto di S. Pantaleone a Vallo” del 2009, dai “Mercatini di Natale” Fidapa del 2014 alla più recente manifestazione ad Ascea paese (2018) “Il nesso tra poesia e pittura” presso Palazzo Ricci-De Dominicis, fino alle mostre personali a Velina, nel comune di Castelnuovo Cilento, a maggio del 2011 e al Palazzo Coppola di Valle Cilento nell’agosto 2013 – si mostra entusiasta circa la possibilità di riprendere finalmente in pieno l’attività espositiva dopo gli anni della pandemia.
Prima di congedarci, e continuando a sbirciare liberamente tra la sua produzione, abbiamo ancora il tempo di chiederle cosa sono le “tegoline” e le “cartoline” cui ha accennato in precedenza. Sembrano rimandare ad attività tutt’altro che artistiche, ma ascoltiamo la sua risposta.
“Ho proposto le tegoline e le cartoline del Cilento alle varie manifestazioni cui via via partecipavo, o venivo invitata, come mercatini, rassegne, soprattutto sagre in paesi quali Torchiara, Valle Cilento, Pioppi, Magliano Nuovo. Le tegoline, di creta, sono delle tegole in miniatura dei tetti delle case, molto usate in pittura, découpage e altre tecniche che le rendono veramente carine. Io ci dipingo di tutto, naturalmente anche scorci cilentani. Quelle che a me piace chiamare cartoline del Cilento sono dipinti su cartoncino telato di dimensioni, appunto, di cartolina con scorci cilentani di luoghi visitati nelle nostre escursioni paesaggistiche con le quali, di solito la domenica, giriamo in lungo e in largo, e appassionatamente, il territorio. Dico ‘giriamo’ perché ho coinvolto in quest’attività ‘ricreativa’ anche mio marito, che un po’ mi asseconda e in misura sempre maggiore si è convinto trattarsi di viaggi formativi per entrambi. Oggi, spesso, è lui che propone tappe e tempi di queste visite domenicali. Tegoline e cartoline sono un po’ diventate centrali nella mia produzione, mi consentono di offrire un prodotto artistico adatto al contesto e ad un prezzo invitante. A volte ricevo anche delle richieste specifiche, con temi e paesaggi, quasi sempre locali, da rappresentare”.
“Naturalmente – continua – non ho smesso di dipingere quadri più grandi, nei quali è ancora il Cilento a farla da padrone, ma anche il culto religioso legato alla devozione popolare mi spinge a dipingere soggetti sacri. Questo anche come mio atto di fede e ringraziamento. Adesso aspetto di avere tempo per riprendere i pennelli e realizzare qualche opera nuova. Ho già un’idea… si vedrà…”.
Una delle sue caratteristiche è quella di adattare ai soggetti rappresentati stile, tecnica e uso della luce. La sua è una ricerca di armonia attraverso il colore, ma – aggiunge – “trovo sempre difficile tradurre sulla tela lo spettacolo dei panorami cilentani”. Come tutti gli artisti, la soddisfazione più bella è incontrare il riscontro del pubblico. Non di rado, le è capitato – ci confida – che, proprio dai colori e dall’uso della luce, qualcuno riconoscesse in un suo quadro l’atmosfera dei propri luoghi. “È questo il momento – dice con entusiasmo – in cui capisco di aver colto l’anima del posto”.
Ormai siamo quasi sull’uscio di casa, quando un accenno alla poesia riapre il discorso sull’ispirazione e le forme espressive. Scopriamo che la nostra “Assuntina”, forse perché ama la “parola parlata”, è appassionata anche di poesia, fino a cimentarsi nella sua scrittura alternando l’italiano e il dialetto locale. Al volo, ne declama una che ha avuto anche modo di presentare in qualche manifestazione che univa pittura e poesia, ma non ama molto parlarne, forse la “parola scritta” esprime un’intimità maggiore rispetto all’immagine dipinta e chiede riservatezza e silenzio. Pensiamo che anche questo sia un modo per manifestare la sua coinvolgente gioia di vivere, e di farlo con impegno e leggerezza.
Eravamo riusciti a rubarle un video con la sua performance poetica, ma l’incompetenza tecnica di chi scrive è riuscita a non trovarne più traccia nella memoria dello smartphone, aggeggio diabolico forse ostile all’arte e alle lettere. Rimandiamo, magari, a un’altra occasione. Intanto, eccovi il testo della poesia che lei stessa ha dedicato agli amici di Valle Cilento:
‘U Vero Amico
A mai visto roie mundagne
Accussì belle e accussì fiere?
Sagli ‘ngoppa e ‘a Maronna t’è cumbagna
E so’ attuorno li paesi e pure m’pieri
A chedda a levante ‘nge nasce lu sole
A chedda a punente lu sole ‘nge more!
E che cculuri, e che cculuri, e che cculuri!
Se chiuri l’uocchi angora li bbiri
E quanno li apri so’ belli e cangiati
So’ sembe li stessi?
O so’ sembe diversi?
Chesto dipende ra’ l’uocchi ca tieni
E se ccu lu core a guardare li vieni.
E s’è tutto bello cheddo ca se vere
Cheddo nascosto tu l’ara scuprì…!
Io l’aggio scuperto
E mò te lu ddico
Forse accussì me faccio ‘n amico,
ma ‘u vero amico io già lu tengo…
‘u nome suo è Valle Ciliento:
Ccu le ddoie cchiese re tutto rispetto,
Ccu li palazzi re nobili andichi,
Ccu le ffeneste, ccu li mulini,
Ccu lu fiume Sorrentini!
Tutto se move,
tutto è in fermento…
Cca tutto se fa, tranne ca perde lu tiembo!
Pecché lu tiembo va bbuono trattato,
è nu realo e nun vai mai sprecato!
E pure chesto tu l’ara ‘mbarà!
Io cheddo ca vulesse fa
Lu tiempo vulesse fermà…!
Pecché ‘stu paese, ‘sta valle ‘ngantata
Na pozzo perde mò ca l’aggio truvata!
Pecché ‘stu paese, ‘sta valle ‘ngantata
Inda lu core me s’è arrarecata!
L’articolo coglie alla perfezione la sensibilità e la bravura dell’artista che ho avuto modo di conoscere e apprezzare in alcune delle manifestazioni citate. E’ strano come espressioni così genuine del nostro territorio non siano adeguatamente conosciute ed apprezzate da un pubblico più vasto, al pari di tanti luoghi che ispirano la nostra artista e che sono ugualmente meritevoli di essere conosciuti.
Sei una grande Assunta Giordano un forte abbraccio da Sapri
Leggendo l’articolo dedicato ad Assuntina, mi sono sorprendentemente emozionata, commossa.
Questa volta, bene, un ritratto di donna contemporanea che sperimenta, che insegue passioni, che cammina e, come dice “passeggiando” per il nostro amato Cilento, conosce.
I paesaggi visti, osservati, vissuti con meraviglia e stupore, entrano nella sua anima e diventano visioni,
trasposizioni su tela, linguaggio iconico e perché no, anche poesie.
Il cammino è per lei un cammino di vita, di fede, dove l’ego lascia il posto all’incontro e all’intimo bisogno
di apprendere, anzi, di comprendere e condividere.
La sua comunicazione è sempre sincera, schietta, chiara, diretta e assolutamente empatica poiché chi scopre coinvolge, avvolge e riavvolge fili antichi di matasse che sembrano perdute ma sono solo nascoste.
Spero che i suoi lavori possano essere meglio conosciuti, apprezzati, valorizzati.
Un forte abbraccio.
Assunta un uragano di sensibilità creativa e artistica. Trovo ogni dipinto un delicato incanto che ti trasporta nelle bellezze del nostro Cilento. Complimenti Assunta…continua a stupirci con i tuoi doni…
Complimenti all’artista e all’autore dell’articolo.
L’artista è veramente brava: esprime la sua sensibilità attraverso forme e colori.
l’autore dell’articolo è riuscito a ben sintetizzare i molteplici e variegati aspetti della passione di Assunta.
In passato mi sono dedicato anche io ai pennelli, ma non ho raggiunto capacità espressive così elevate… Leggere e ammirare le foto i hanno indotto a voler riprendere un’arte per troppo tempo trascurata. Grazie anche per questo!
Speriamo in una mostra nelle principali città, magri insieme ad altri artisti emergenti. Augurissimi di vero cuore.
Assunta che dire, una donna che non finisce mai di stupirmi, dai mille interessi e bramosa di cogliere il bello in tutto quello che fa
La sua arte esprime pienamente l’energia vitale che l’anima
L’autore e l’artista mettono in luce attraverso quest’articolo, le ricchezze più grandi del Cilento, la natura, i borghi e l’animo poetico e ricco di Valori dei suoi abitanti.
Storie di persone che non si ripiegano su se stesse, ma dipingendo e raccontando le meraviglie del Cilento, amplificano la bellezza che i loro occhi e i loro cuori sanno cogliere. Grazie💖
Complimenti ad entrambi!
Traiettorie di luce ,itinerari dell’anima ecco un modo simbolico per descrivere l’arte di Assunta Giordano.
Una dimensione estetica che seppure affinata fa una pratica ormai ventennale insiste sempre nell’innocenza di un paesaggio originario che vede il Cilento protagonista e meta di rilessione quale intrioietto identitario ed universale allo stesso tempo,Eden agognato per una umanità che si è smarrita nella distanza e nella solitudine di una esperienza monadica che ha dimenticato ogni coralità coesistentiva.
Una piacevole scoperta di un’ artista cilentana, che guarda con gli occhi del cuore le bellezze nascoste del nostro territorio e trasferisce in pieno questo amore nei suoi quadri. Bellissimi i colori e la luce dei dipinti.
Complimenti! 🥰